Fatti aiutare da una brava. Come Giuseppina Sansone

Il vantaggio della mezza età non è che abbiamo imparato a non fare più errori (l’esistenza sarebbe di una noia pazzesca) ma che abbiamo imparato a trovare le soluzioni e se proprio non ce la facciamo a trovarle da sole, che non c’è niente di male a farsi aiutare.

Dallo psicanalista all’aperitivo alcolico con le amiche, passando attraverso i manuali di self-helping e la lettera al giornalista più o meno famoso – a proposito, avete visto come si stanno moltiplicando le rubriche di “posta del cuore” su tutti i quotidiani nazionali, anche i più autorevoli? – chiediamo aiuto per la qualunque.

Lasciando perdere i problemi gravi (da risolvere seriamente) e quelli legati alla sfera sentimentale, che dovremmo ormai aver risolto oppure aver imparato ad affrontare con la serenità che l’esperienza ci concede, resta sempre l’annosa questione dell’armadio.

Ovviamente non del mobile in sé, ma del suo contenuto, che nei momenti di massimo sconforto ci appare sempre troppo pieno di cose costosissime che non riusciamo a valorizzare adeguatamente, sfizi low cost che ci eravamo ripromesse di usare per rendere”divertente” il nostro modo di vestire, scaffali interi di maglie monocolore che ci hanno stufato ma non ci rassegniamo a eliminare o, se lo facciamo poi le ricompriamo quasi uguali…con buona pace di tutti gli approcci “empatici” suggeriti dai guru di tendenza.

Insomma, il classico caso in cui dire “ma fatti aiutare da una brava” …tipo Giuseppina Sansone, fashion consultant e blogger. Una mano santa – e molto molto professionale – per chi ha bisogno di uno sguardo esterno per avere una percezione più chiara della propria fisicità e un’indicazione precisa sulla linea di gusto da seguire.

Giuseppina è una specie di profiler che studia le criminal minds di chi uccide se stessa ogni giorno attraverso gli abiti sbagliati. Lei fa cose tipo chiacchierare con voi per un’oretta per capire che tipo siete, vi fa delle domande mirate, cerca di entrare nella vostra testa e nel vostro guardaroba. Viene anche a casa per esaminare la “scena del crimine” e butta giù liste per capire quali sono i capi “si”, quelli “no”, quelli “forse, ma…” e non vi risparmia neppure la documentazione fotografica, come si vede in CSI.

Con questo approccio scientifico riesce a scovare il colpevole della nostra perenne insoddisfazione del “non ho niente da mettermi”, a evitare che, entrate in un negozio impreparate ad affrontare da sole lo specchio del camerino ci trattiamo con troppa indulgenza e ci ritroviamo alla cassa con almeno un capo su tre che non fa per noi, per non parlare dei capi in saldo che finiscono nel mucchio “da regalare” senza nemmeno essere passati dal via.

Ci insegna a guardarci con realismo, a evitare gli errori, a camuffare i difetti, a capire quali sono i capi su cui investire anche cifre importanti del nostro budget. Per esempio, avete mai realizzato che il maggior numero di incauti acquisti riguarda i pantaloni? O che al fast (and cheap) fashion dovrebbe essere destinato non più del 30% del nostro guardaroba per evitare di comprare troppi “sfizi” e poca sostanza? Sapete cos’è “l’estetica di ritorno”, che aiuta a capire di cosa è bene sbarazzarsi e cosa è in odore di “riproposta” da parte degli stilisti? Se abbiamo risposto di no ad almeno una di queste domande, Giuseppina fa per noi, con garbo e tantissima simpatia, il che rende l’operazione decisamente divertente.

E se dopo questo trailer qualcuna ha piacere di conoscerla meglio, il suo sito è www.fashionandthecity.it oppure può partecipare a Stay Home di Martedi 21 febbraio: dalle 18,30 alle 19,30 Giuseppina sarà la protagonista del modulo fashion dal titolo “Questione di centimetri”. Tutto un programma, signore mie.

per info su cosa è StayHome e come fare per iscriversi ecc..ecc…, guardate la pagina Facebook QUI o QUI

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