APERITIVO. Non è una bevanda, è un momento. Lo sappiamo che gli aperitivi fanno male, che tutti gli stuzzichini vanno in ciccia, che l’alcool fa gonfiare, ma una giornata di vacanza che non prevede l’aperitivo è come un film d’amore senza il lieto fine.
BICICLETTA. Le più volenterose si convincono che usarla per quindici giorni possa far smaltire l’eccesso di focaccine e di serate al ristorante, così si rientra in città piene di buoni propositi di pedalate invernali, prontamente annullate al comparire delle prime piogge.
CORNETTO ALGIDA. Da quando abbiamo memoria, senza Cornetto non è estate. Per un Cornetto schifiamo i gusti più elaborati e fantasiosi, dal basilico e fico alla ricotta con gocce di cioccolato. E se il bar dei bagni ha deciso di non tenere più i gelati Algida siamo persino disposte a spostarci verso lo stabilimento accanto.
DETOX. Anche se non andiamo in una beauty farm o alle terme ci auguriamo sempre che le vacanze possano purificarci di tutte le schifezze accumulate, liberarci dagli inestetismi del corpo e dell’anima per restituirci come nuove a un altro anno tutto da inventare.
ENIGMISTICA. Su prati e spiagge si scatenano gare di cornici concentriche, ci si scambia richieste di suggerimenti per completare il 22 orizzontale o il 58 verticale, si consumano maldestri tentativi di schema libero e fervono discussioni sulle sequenze del bersaglio. Poi, a settembre, tutto finisce perché non si hanno più cinque minuti tutti di seguito da dedicare al “passatempo più sano ed economico“.
FOCACCIA. Il cibo dell’estate per eccellenza, con ogni farcitura e formato possibile. Ne consumiamo quantitativi industriali, rigorosamente misurati in quadrati, strisce, porzioni. Crea anche argomento di conversazione quando scatta la classifica delle migliori focaccerie della zona.
GOSSIP. Non avendo nulla di meglio da fare ci si scatena su ogni forma di gossip. Quello televisivo, quello sentimental/VIP o quello a kilometro zero: «ma è vero che la vicina di ombrellone ha una tresca con il bagnino?»
HOTEL. Soltanto quando siete arrivate a destinazione e avete depositato la valigia in camera potete finalmente scoprire se avete scelto (e pagato) proprio quello che pensavate. Fino a quel momento avete vissuto con l’ansia di non aver letto bene le condizioni, di aver imbroccato l’offerta farlocca o di aver sbagliato a prenotare via internet. Cosa che figli e mariti non vi perdonerebbero mai, anche se non hanno preso in considerazione nemmeno per un minuto l’eventualità di poterselo fare da soli.
ISOLE. In traghetto o in barca. Capri, Ponza, Levanzo, Sardegna, Sicilia, Corsica: ce n’è per tutti i gusti. Per gli irriducibili voyeur delle catastrofi l’Isola del Giglio richiama alla mente il famoso “Salga a bordo, cazzo” che ci sembra ormai storia.
JEANS. Evergreen da mare e montagna, e come ogni anno torna di moda il giubbotto corto che abbiamo buttato vent’anni fa, mannaggia!
KEEP CALM AND …… Completatelo con quello che volete, è un ritornello buono per tutte le stagioni e qualsiasi situazione.
LIBRI. Chi si muove in auto e prevede una vacanza stanziale può permettersi chili e chili di carta, portati in valigia o acquistati sul posto. Chi invece ha problemi di extra-peso sui voli low cost oppure di spazio nella cabina della barca deve assolutamente optare per gli e-book, comodi anche da infilare nello zaino tra i panini per la gita.
MERCATO. Da quello extra-chic di Forte dei Marmi al mercatino organizzato dai bambini della spiaggia, a quello di arredi vintage e vasi smaltati in Provenza: passare in mezzo a un mercato senza comprare qualcosa non è previsto dalle regole dell’estate.
NONNI. Oltre i Cinquanta è fortissimo il rischio di ritrovare, a distanza di un anno, il vicino di ombrellone diventato nonno. I nonni di fresca nomina prendono molto sul serio la loro condizione, e mentre le nonne coordinano le operazioni generali, ai nonni uomini sono lasciate incombenze di bassa manovalanza come il riempimento delle piscinette o i giri in passeggino a ore antelucane, quando i genitori del pupo restano a letto ancora un po’ e il nonno si fa minimo tre chilometri avanti e indietro per il paese spingendo il nipotino da esibire con orgoglio agli amici che fanno colazione al bar.
OCCHIALI. A specchio e metallizzati quelli da sole, molto street style. Colorati quelli da vista, comprati in farmacia perché se ne perdono a grappoli ed è meglio riservare per la città quelli “seri”, fatti dall’ottico di fiducia. Qualche maniaca ne possiede di vari colori, coordinati a costumi e parei.
PARTITA A BURRACO. Un modo come un altro per avere argomenti di discussione pressoché eterni. Rivalità decennali e sodalizi impensabili si intrecciano intorno ai tavolini nelle salette degli hotel di montagna o nei gazebo sulla spiaggia. La parte più difficile consiste nel guardare le carte e giocare in modo impeccabile facendo contemporaneamente attenzione a tutto quello che accade intorno, per non perdersi nessun evento degno di futuri commenti.
QUANDO sei arrivata? Quanto ti fermi? Quanto fa caldo? Sono solo un estratto dal manuale di domande retoriche buone per ogni estate.
RISTORANTE. La ricerca del ristorante, la prova del nuovo ristorante, il commento alla cena, ai vini, ai prezzi. Per tre settimane sembra di essere perennemente connessi a Tripadvisor, anche se si decide di andare a mangiare la farinata. Sulla stessa lunghezza d’onda anche le Ricette, per ritornare in città con le ultime tendenze in fatto di salse, dolci e primi piatti facilissimi (!) da sperimentare alle prossime cene di Natale.
SANDALI. Le fan di Jacqueline Kennedy e Audrey Hepburn li preferiscono capresi minimal, le “Brigate Louboutin” li scelgono sberluccicanti o aggressivi in versione tacco dodici, quelle che non sanno camminare ad altezze siderali optano per infradito mezzo tacco anni sessanta con grappoli di pietre colorate. Ai piedi dei radical-chic da Portofino a Capalbio, dal Salento a Cattolica, le Birkenstock, sempre in auge da quando non sono più appannaggio dei turisti tedeschi che li porta(va)no con i calzini, se la giocano alla pari con le espadrillas. Dimmi che sandalo porti e ti dirò chi sei.
TRIATHLON DELLA MADAMA. Uno sport che a breve sarà incluso tra le discipline olimpiche. Le distanze sono variabili ma le specialità sono quelle classiche, con qualche ritocco in chiave Lady: 1) nuoto a rana con testa fuori dall’acqua per non bagnarsi i capelli – 2) circuito casa-spesa-bagni-casa su bicicletta con cestino – 3) camminata sulla battigia chiacchierando con le amiche con il pareo sui fianchi. Il CONI sta cercando di stabilire un ranking italiano, mandate i vostri record.
UNGHIE. Le ladies evitano i verdi i gialli e i blu delle ragazze, ma dal Ballerina al Rouge Noir di Chanel passando per il Rouge 999 di Dior, tutte le unghie sono a colori, meglio se con il sistema semipermanente a cura dell’ estetista di fiducia, che per tre settimane garantisce mani e piedi perfetti.
VENTAGLIO. Indispensabile accessorio per le over-fifty che vivono le vampate con eleganza. Sono comparsi anche sui banchi dei mercatini e alle serate più chic viene messo a disposizione delle signore un cesto con ventagli colorati, come accade con le ciabatte friulane post-scarponi, riservate agli ospiti.
WHAT’S APP Il modo più semplice per comunicare con i figli in giro per il mondo o l’amica in vacanza a Formentera, si rivela utilissimo anche per creare gruppi che organizzano partite a tennis, passeggiate in quota o l’immancabile cena di Ferragosto.
YACHT (mega.) Rigorosamente sconosciuto – a meno che non foste in Sardegna nell’estate del 1997 quando lo yacht in questione era quello su cui tubavano Dodi al-Fayed e lady Di – a un certo punto della vacanza si materializza all’orizzonte come un essere mitologico su cui sbizzarrirsi con la fantasia. Ed è a questo punto che la vacanza raggiunge livelli inimmaginabili di futilità e si sprofonda nel cazzeggio totale.
ZEPPE. Sembravano morte, invece sono vivissime, per regalarci quei centimetri in più che – insieme all’abbronzatura – migliorano l’umore e la vacanza.
L’illustrazione è tratta dall’Abbecedario Illustrato di Désirée Gedda per Filastrocche.it
“S” come single/zitella. Da ben 31 anni organizzo le ferie senza un compagno accanto. Un po’ mi mancano quelle liti per non aver trovato il traghetto o l’albergo giusto.
Stavolta hai scritto quasi un romanzo! E come al solito hai rinvigorito ricordi ed esperienze passate… Mi hai fatto riviaggiare nel tempo e nel
Mondo…