Fagottini morbidi avvolti negli asciugamani, le dita sempre in bocca a cercare i primi dentini.
Formine, secchielli e ruspe sparse ovunque, su teli la cui superficie è pari a quella della Valle d’Aosta.
Habitué delle giostrine con nonni che pagano il giornale con dieci euro per avere il resto in monete che finiranno tutte in slot machines camuffate da macchinine e trenini.
La banda del gavettone redarguita dalla bagnina kapò per un proiettile di troppo che sfortunatamente è atterrato su una signora più permalosa delle altre.
Gruppi stazionanti davanti al campo di pallavolo o al bar, tagli di capelli sfumati e braghe lasche, lisci capelli lunghi e smalti colorati sulle dita che sfiorano veloci le tastiere degli smartphone. Libri di compiti delle vacanze – dimenticati e pieni di sabbia – negli zaini. Chi è in viaggio con i genitori posta sui social le foto della meta di quest’anno ma vorrebbe essere qui, con gli altri.
Lotte e pianti per la casetta di plastica colorata, un giro sull’altalena, la precedenza sullo scivolo, la racchetta da ping pong. Bikini con il pezzo di sopra perfettamente inutile. Braccioli sgonfi e maschere da sub appena comprate dimenticati in riva. L’infinita sequenza bagno-gelato-bagno-focaccia-bagno-patatine.
Qualcuno, già sposato, ha deciso di venire a vivere qui per sempre e da un anno lavora per sistemare una casetta nell’entroterra, altri compaiono a trovare mammà e a organizzare grigliate nel giardino di casa.
Molti sono nomi citati nelle conversazioni alla voce: “cosa fanno i figli quest’estate”. Transiteranno, forse, come meteore.“Ci vediamo il 16 “ “Hai bisogno di soldi?” “No grazie papà, ciao”. Il 16 ci racconterà tutto, o quasi.
Chi passerà l’estate al lavoro in una fattoria, chi lavora nel ristorante più trendy dell’estate dove non si trova mai un tavolo libero, chi si ritaglia qui qualche giorno di vacanza sempre e comunque, perché questo è uno dei posti del cuore, chi per lavoro macina chilometri tutto l’anno ma trova sempre la strada che la riporta a stendersi al sole su questa spiaggia.
Noi qui, ferme in riva.
che cucciola la Marghe da piccola e che belle le tue parole….
riesci sempre a stupirmi…
sono cose che conosci bene 🙂
Magnifica Francesca, meravigliosa come sempre ma questa volta anche commovente. Brava!