Natalini e pensierini

Non volevo farlo, il post di Natale, per protesta contro chi più di un mese fa aveva iniziato a riempire le vetrine di neve e renne, ma non si può proprio…anche perchè, a ricordarci che è in arrivo il Natale (quello con la N maiuscola) ci sono tanti “natalini”, cioè quella serie infinita di cene e aperitivi con gli amici della palestra, le ex compagne di scuola, i colleghi di ufficio, i compagni del corso di origami, i soci del circolo sportivo oppure di una qualunque associazione, dal Rotary alle dame di carità, ai sostenitori di una causa sociale o benefica. Una volta c’era anche quello con i genitori dei compagni di scuola dei figli ma menomale che non è più il tempo.

Quando scatta la convocazione, in genere per opera della solita “entusiasta” (ce n’è sempre una, in ogni gruppo) la parola d’ordine è “una cosa semplice, mi raccomando”. Se il natalino si fa fuori casa, il ristorante è sempre di livello medio, proposto dall’entusiasta, che in un eccesso di zelo provvede anche a concordare il menu, alla portata di tutte le tasche. Alle cene in casa invece si portano lasagne, crostate, mousse o l’insalata russa fatta a mano con il risultato che alla fine delle feste ognuna si ritrova con teglie e zuppiere sconosciute e non ricorda in quale casa siano finite le sue, confidando che le teglie, proprio come i regali riciclati, sono uguali agli amori cantati da Venditti, che “fanno dei giri immensi e poi ritornano”.

E poi ci sono i “pensierini”: c’è sempre qualcuna che fa finta di non aver sentito gli inviti alla sobrietà e si presenta con un enorme shopper da cui estrae velocemente tanti piccoli pacchettini che dispone di fronte a ogni commensale (nel caso di cene “miste” il pensierino è solo per le signore). Perciò tutte quante mettono nel conto dei regali da fare una serie di oggettini di poco prezzo, scarso ingombro e gusto universale scovati qua e là , tra vendite di beneficenza e mercatini tirolesi. Le più smaliziate ci hanno già pensato durante i viaggi estivi, quando hanno fatto incetta di oggettini etnici scovati sulle bancarelle in Sudamerica o in Grecia, e così già a settembre si erano tolte il cruccio.

Che tanto , tra ciotoline cinesi, candeline profumate, presine all’uncinetto, orecchini di perline, astuccini porta spiccioli, stelline di Natale, panettoncini, pandorini ecc…ecc… di “ini” non se ne ha mai abbastanza.

È il pensierino, che conta.

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