Cara coetanea di mezz’età che questa mattina, per togliertelo di casa,dove evidentemente si aggirava come un’anima in pena senza nulla di meglio da fare che starti tra i piedi, hai mandato tuo marito di mezza età a fare la spesa al mercato rionale, sappi che hai tutta la mia comprensione.
Di sicuro eri occupata a impacchettare i regali con carte diverse per ogni oggetto e ogni destinatario, ad abbinare i nastri e ad arzigogolare i fiocchi in modo che sembrassero naturali pur nella loro simmetrica perfezione e mentre facevi questo ripassavi mentalmente la lista delle persone a cui hai comprato un dono, per essere ben sicura di non aver dimenticato nessuno.
Mentre con un orecchio stavi attenta alla lavatrice, perché hai pensato di dare una rinfrescata alla tovaglia ricamata e bisogna stenderla presto, altrimenti non si asciuga in tempo per il cenone (e dovrà ancora essere impeccabilmente stirata!), con la coda dell’occhio controllavi che la cornice d’argento in salotto fosse ben lucida e i vetri senza ditate.
La pasta fresca e l’insalata russa le hai ordinate settimane fa, e questa mattina ti eri pure alzata presto, mentre lui ancora dormiva, per andare nella famosa pasticceria ad accaparrarti l’ultimo pandoro rivestito di zucchero a velo facendo una coda di venticinque minuti insieme a quanti, come te, avevano dimenticato di prenotarlo a settembre (eccheccavolo, non si può sempre star dietro a tutto!)
Quando sei tornata, infreddolita ma felice perché il dessert è salvo, te lo sei ritrovato lì, il marito. Con l’aria annoiata e le pantofole, una tazza di caffè in mano, costantemente in mezzo ai piedi mentre rapida passavi da una stanza all’altra rassettando, impacchettando, cucinando, stendendo, stirando.
E allora hai pensato di mettergli in mano la lista della spesa e spedirlo al mercato, visto che era pure una bella giornata. Così lui ha portato fuori dai tuoi piedi frustrazione e noia e le ha sistemate davanti al banco della verdura, proprio di fianco a me, che malauguratamente, spostandomi per fare spazio a una signora, gli ho leggermente urtato il loden blu con una delle tre borse strapiene che mi pendevano dalle spalle. Non pago di avermi apostrofato con malagrazia mi ha sputacchiato sulla sciarpa tutte le sue ordinazioni e mi ha anche deliberatamente spintonato mentre mi stavo allontanando, più interessato alla vendetta che ai pomodori.
Spero per te che, tra tutto quell’agitarsi e insultare, abbia comprato quello che gli avevi chiesto altrimenti, oltre a ritrovartelo di nuovo a casa tra i piedi, ti toccherà pure uscire di nuovo nel casino natalizio a completare quell’unico, semplice compito che gli avevi affidato.