Ricordate i primi dieci minuti de La carica dei 101 ?
Il cane Pongo, alla ricerca della compagna ideale per il suo padrone e per sé e passa in rassegna alcune coppie formate da signorine e relative cagnoline che passeggiano sotto la finestra di casa: a ogni tipo di donna corrisponde un identico tipo di cane, per forma, colore e – soprattutto – atteggiamento.
Niente di più vero: fateci caso ma a donne antipatiche corrispondono in genere cani antipatici. Una simbiosi perfetta, anche nelle forme. Ho visto signore con la faccia da bulldog.
Un cane (o un gatto) e la sua padrona la pensano allo stesso modo su tutto.
E condividono tutto, in un tripudio di peli e affetto senza limiti
Professioniste cazzutissime con cuccia sotto la scrivania, neo-nonne che portano ai giardinetti bestiole e nipotini di cui sono orgogliose allo stesso modo, gatti sistemati sul tavolino del salotto che esprimono alla loro maniera le preferenze sulle serie TV, cani che azzannano ai polpacci i compagni delle amiche di cui non si fidano affatto(e di cui farebbero bene a non fidarsi nemmeno le amiche).
Ginniche signore che corrono con cane appresso, cani educatissimi che ai vernissages non si avventano sul buffet, a differenza di molti invitati, pagine Face Book che strabordano di gatti su davanzali e cani su divani, foto del profilo whatsapp che invece di rappresentare la signora mostrano il muso del suo labrador, gatti Maine Coon che sono delle vere star di Instagram. Ovunque c’è una signora, lì c’è la sua creaturina pelosa.
I figli? boh, quelli ormai chissà dove sono ?! Mariti, beh…
Se per la scelta del marito ci eravamo fatte prendere la mano da valutazioni che, con l’andar del tempo, si sono rivelate in gran parte labili (come l’avvenenza) e comunque del tutto accessorie (come la simpatia) per la buona riuscita del ménage, quando si tratta di animaletti la scelta è più ponderata, a cominciare dal dilemma “cane o gatto?”. La cui soluzione la dice più lunga sul carattere della signora che una seduta dalla cartomante di fiducia.
“Adoro il labrador ma MI diventa grande, forse è meglio una razza più piccola, da borsetta. Più pratico anche da portare via nei week end. Che non sporchi troppo quindi niente pelo lungo, che cammini sulla neve quindi niente gambe corte, il barboncino no che mi fanno senso quelli tosati ad arte, un cane da difesa per carità, paura solo a pensarci…” e così via sproloquiando. Poi capitiamo al canile e ci innamoriamo di un randagino spelacchiato dagli occhi dolci e tristi. Ma qualunque sia la razza, il lignaggio o la provenienza sono tutte scelte definitive finché morte non ci separi. E quando questo succede è indifferente che a soccombere sia il cane o la padrona: è un lutto vero.
I gatti sono loro che ci scelgono. Con i gatti abbiamo sempre l’impressione che siano loro che abbiano deciso di farsi trovare in un negozio o in una scatola di cartone di fianco al cassonetto. E una volta che si sono impossessati della casa ci concedono graziosamente un angolo del letto a due piazze nel cui esatto centro si sono sistemati. Chiunque abbia dormito con almeno un gatto non si lamenta della cervicale al risveglio per il semplice motivo che ogni singola giuntura è stata messa sotto stress durante tutta la notte. Hai voglia a fare stretching e yoga!
Le gattare, lungi dall’essere le amanti del cardigan-pantofole-divano che tutti immaginano, riescono a organizzare benissimo le loro serate avendo cura di riempire le ciotole e tenendo pulita la cassettina. Si chiudono la porta alle spalle e tornano all’ora che vogliono, giusto per buttarsi sul letto (su cui già sta dormendo il gatto) senza nemmeno togliersi le scarpe.
Le proprietarie di cani invece, alla fine di ogni serata hanno ancora l’incombenza della passeggiatina e non sempre c’è nei dintorni un volontario di sesso maschile. Inoltre in caso di ménage familiare in crisi la passeggiata serale del cane è la più scontata occasione per telefonate clandestine, beninteso da entrambe le parti (parità di genere, signore mie) . Storicamente sono state fonte di più di una separazione definitiva – le amiche avvocate lo posono confermare – perciò se nostro marito scende troppo spesso a portare fuori il cane la sera non è detto che lo faccia per farci un favore. Cominciate a tenergli sotto controllo lo smartphone. E se invece siamo noi a dilungarci troppo tra una pipì e il giro dell’ isolato, occhio a cancellare tutte le prove.
I cani offrono impareggiabili occasioni di socializzazione ed eventualmente anche di acchiappo. Signore non più di primissimo pelo (metafora azzeccata!)) con la scusa del cane abbordano distinti signori ai giardinetti e i distinti signori vanno si pavoneggiano con le prodezze dei propri “pelosi”. Come dei Don Giovanni che snocciolano l’elenco delle conquiste. Si formano capannelli di sodali come quando si tirava tardi davanti alla scuola dopo aver lasciato i bambini e si finiva tutti al bar per il cappuccino. Adesso si fa lo stesso, ma con i cani.
I gatti non forniscono gli stessi spunti e in caso di “fine serata a sorpresa ma non troppo” purtroppo costituiscono un problema. Eventuali allergie rovinerebbero ogni romanticismo e il gatto potrebbe non apprezzare l’intrusione di un terzo incomodo nel “suo”letto.
E dato che dovendo scegliere tra il nostro gatto e uno che non assomiglia per niente a Colin Firth daremmo ragione al gatto, tanto vale dichiarare subito la presenza del felino oppure il “bicchiere della staffa” lo si va a bere da un’altra parte.
Grazie a Elena De Los Rios per la foto di Rhum e Oby!
Bellissima questa pagina di diario !
Brava Elena!
“Gli amori pelosi” …..a quattro zampe però……., sono invincibili!!!!
Senza rivali in assoluto?