Già a fine Novembre le Christmas addicted hanno “salito”dalla cantina il pino e gli addobbi e dopo un paio di giorni eran lì a instagrammare il trionfo di lucine nell’angolo del salotto, come fosse una scenografia dello Schiaccianoci.
Le tradizionaliste hanno aspettato l’inaugurazione della Scala, il 7 dicembre. Perché l’albero si fa durante il ponte dell’Immacolata e si disfa alla Befana. Punto.
Le precisine hanno calcolato esattamente il numero di lucine necessarie secondo l’algoritmo studiato dai soliti ricercatori dell’Alabama, che ne prevede 100 ogni 30 centimetri di altezza del pino.
Melania anche quest’anno ha addobbato la Casa Bianca che più kitsch non si può.
Le nostalgiche di quando i bambini erano piccoli si sono comprate il calendario dell’avvento per uso personale, rinunciando a malincuore a quello con le sorpresine kinder.
Le cuciniere consultano freneticamente la collezione completa di Cucina Italiana o il sito di Giallo Zafferano per combinare i menù che saranno invidiati dalle totalmente negate ai fornelli, che come ogni anno alla solita cena dove ognuno porta una cosa arriveranno con il panettone (e se è quello della pasticceria è già tanto).
Le amanti del fai da te hanno seguito un workshop per imparare a fare il centrotavola e si esibiscono in trionfi di rami di pino, bacche rosse e candele di ogni forma fissati su quei supporti spugnosi la cui caratteristica principale è quella di seccare subito e sbriciolarsi sulla tovaglia.
Le perfezioniste della mise en place, dopo aver imitato per anni le tavole di Lady Violet , si buttano sul più sbarazzino stile mix and match, che mescola i vecchi piatti del servizio buono della nonna con quelli di Zara Home con il decoro jungle e i bicchieri colorati con i calici art decó comprati al negozio dell’usato. Il tutto naturalmente fotografato e condiviso sui social.
Il Christmas Jumper (l’orrendo maglione con la renna indossato da Colin Firth nel Diario di Bridget Jones) ormai sdoganato da stilisti e celebrities lo si trova su Amazon e sugli scaffali dell Oviesse, perfino nelle varianti che imitano la divisa da Babbo Natale o il costume degli elfi. Per un effetto-deficiente assicurato.
Cominciamo a compilare le liste delle persone a cui dobbiamo ancora fare un regalo e, in piena crisi creativa, consultiamo internet e giornali dove abbondano consigli su cosa regalare all’amica, al marito, ai bambini, alla suocera…ma anche quali sono i regali sotto i 20 euro, sotto i 50 oppure decisamente sopra i 100, su su fino ai gioielli di Tiffany che non regaleremo mai a nessuno e nessuno ci regalerà mai (conosciamo qualcuna che li ha ricevuti?)
Iniziano a comparire gli articoli sui migliori libri e i migliori ristoranti del 2018. Così possiamo corre ai ripari e comprare il libro più figo e prenotare nel ristorante più frequentato senza aver provato tutti gli altri e fare bella figura con pochissimo sforzo.
Appaiono nei palinsesti TV Miracolo sulla 34^strada, Piccole donne, Una poltrona per due, Harry ti presento Sally, Love actually, L’amore non va in vacanza, Il diario di Bridget Jones (per via del maglione).
Gli abiti sberluccicanti, che ogni Natale vengono comunque riproposti come tenuta particolarmente glamour, quest’anno stanno avendo la loro stagione gloriosa, in un remake degli anni Ottanta. Pare che non sia festa se non ci si addobba con qualche metro di tessuto paillettato. E chissà se anche in questo caso vale l’algoritmo dei ricercatori dell’Alabama.
Chi butta il cuore oltre l’ostacolo sta già parlando dell’intimo da indossare a Capodanno e del colore Pantone che andrà di moda nel 2019 (corallo, per chi non lo sapesse ancora).
Come ogni anno il caravanserraglio Natalizio si è messo in moto d è impossibile sfuggirgli. È Natale, a prescindere. Perciò tanto vale prenderla con lo spirito giusto: quello che, nonostante tutto, ci fa accettare e apprezzare con entusiasmo perfino l’ineluttabile.