…e quello che rimane sono le liste

Abbiamo finito di sparecchiare? Di buttare ogni cosa nell’apposito bidone facendo attenzione che i nastri dorati non finiscano con la carta e i cucchiaini d’argento del servizio buono insieme agli avanzi di salmone nell’organico?

E’ iniziato ufficialmente il post Natale: le tovaglie sono da lavare, le cartelle della tombola da rimettere nel mobile del salotto e i tupperware con gli avanzi possono finalmente iniziare il viaggio tra le case degli amici in modo che le fette di tacchino arrosto degli uni si abbinino con le patate al forno avanzate dagli altri e che tutti i rimasugli di insalata russa messi insieme possano riempire un piatto di portata. Senza dimenticare i panettoni da smaltire entro il 31, prima che arrivino i rinforzi destinati al cenone di Capodanno.

Dal fondo della borsa saltano fuori, accartocciate e sporche, la lista della spesa per il pranzo di Natale e quella dei regali da fare. È passata solo una manciata di giorni da quando le abbiamo compilate, a inizio Dicembre, e sono diventate subito inutili: piccoli tentativi di organizzazione destinati ad essere superati dalla concitazione degli eventi.

Molto spesso non le abbiamo nemmeno spuntate (e nemmeno abbiamo scritto “FATTO” come quelli che hanno tempo da perdere o poco da fare: nella vita reale si fanno crocette, segni di spunta o si tira una riga sopra e si va avanti) ma ci sono servite a mettere ordine nei pensieri: solo scrivendo sul foglio bianco un ingrediente dopo l’altro e un nome dopo l’altro abbiamo l’esatta percezione di quanti cibi riusciamo a ingurgitare e di quante persone riteniamo debbano essere meritevoli di un regalo. E ogni anno pensiamo che siano troppi sia gli uni che le altre, ma per la fretta ci adeguiamo, giurando che l’anno prossimo saranno di meno, molti di meno.

Ogni cibo in elenco è stato acquistato, preparato e mangiato, ogni mamma, figlio, zia, nonno, cognato e amico ha avuto il suo regalo più adatto. Prese dalla foga di fare ordine appallottoliamo gli ormai apparentemente inutili elenchi e li buttiamo nella raccolta carta anche se dovremmo conservarli, aggiungendo qualche sporadico commento: il prossimo anno potremmo evitare di comprare troppo pane o di fare un regalo pensato e costoso a chi quest’anno ci ha regalato senz’ombra di dubbio la prima cosa che ha trovato al di sotto dei 10 euro.

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4 Comments

  1. È bello anche “arredare“ la tavola con un folto gruppo di amici, figli e amici dei figli, la mamma, i vicini di casa. Senza un ordine preciso. L’importante che in questo guazzabuglio di teste, pensieri e chiacchiere di stia semplicemente bene. Questo è quello che è successo a me in un Santo Stefano inaspettato ed è stato molto molto appagante, forse più di un Natale super organizzato e canonico!

    1. says: admin

      Gli amici e le persone care sono il migliore ingrediente di ogni festa e le riunioni improvvisate sono le più sincere. Hai avuto un bellissimo santo Stefano, ti auguro anche un nuovo anno pieno di gioia..

  2. says: Angela Benincasa

    Liste buttate; pacchetti consegnati; nonni soddisfatti ( la gioia più bella! ); condivisione con gli amici realizzata ( gozzovigli, risate e cibo in armonia).
    Ora un po’ di relax.. poi menù di Capodanno!!
    Auguri a tutte, di cuore!

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