Uomini da appendere #2

Seconda parte degli uomini da appendere al board della madama. Ecco una breve selezione, generata da alcuni commenti, indicazioni, suggerimenti e osservazioni , spesso colti in “fuori onda”.

Ayrton Senna – il consenso che i piloti riscuotono presso le madame lascia perplessi: salvo pochissime eccezioni – tipo l’amica che ha vinto un Rally di Sanremo o quella che va pazza per i cerchi in lega – per le signore l’automobile è un mezzo – incidentalmente dotato di motore – che serve a trasportare la qualunque, dai figli, alla spesa, ai mobili, alle mamme e che viene scelto con i medesimi criteri usati per acquistare il divano del salotto. Ancora più inspiegabile il tifo sfegatato per  Valentino Rossi  di alcune, che non hanno mai comprato il motorino al figlio per paura di fatali incidenti. Ma si sa, la madama è contraddittoria e soprattutto ama gli spericolati  con la faccia da bravo ragazzo.

Maurizio Crozza –  se è vero l’ assioma per cui le donne amano chi le fa ridere, questo è il caso.

Patrick Dempsey – perchè il giorno – remotissimo, per carità – in cui ci fosse necessità di un medico, sarebbe bello trovarsi a Seattle nei pressi del Grey Sloan Memorial Hospital  nel momento in cui il dottor Shepherd  è di turno al Pronto Soccorso e Meredith è al colloquio con gli insegnanti dei bambini.

Carlo Cracco –  molte sognano di vederlo entrare nella loro cucina per fargli assaggiare un risotto fatto veramente come si deve, non si perdono una puntata di Masterchef, sono diventate esperte di Mistery Box , sottopongono i familiari a  Pressure Test e al mercato comprano solo scalogno perchè fa figo.

Nanni Moretti –  il primo Moretti, quello di Bianca, che ha sdoganato culturalmente la Nutella, liberandoci dai sensi di colpa.

Paolo Conte –  le madame – ecologiche e cicliste – sfrecciano in città canticchiando  Bartali. Soprattutto la strofa  sui “francesi che si incazzano/e i giornali che svolazzano”. Una goduria che riconcilia con il mondo, tranne che con i francesi.

George Clooney  –  icona inossidabile  dai tempi di  ER fino alle invasate dello spot Nespresso, quelle che strillano perchè “Geroge Clooney is inside”. Come a tutti i grandi amori, gli abbiamo perdonato praticamente tutto: il fidanzamento con la Canalis, il flirt con il meccanico di Laglio e anche  Monuments Men.

Chicco Mentana – perchè ogni giorno può essere  infuocato  “sotto il cielo della politica”. E perchè al confronto delle sue maratone elettorali, le prestazioni di Sting sono bazzecole.

Sergio Chiamparino – per le madame di Torino il sindaco delle Olimpiadi, ma soprattutto il profeta dell’ “esageruma nen” di pura marca sabauda. Dicono che anche Fassino abbia delle quotazioni abbastanza alte, ma in questo caso vorremmo delle prove.

Salvo Montalbano di Zingaretti/Camilleri – un uomo, un personaggio e un commissario nella stessa giacca di velluto a coste.

Gregorio De Falco, comandante della Capitaneria di Porto di Livorno – con  “Vada a bordo, cazzo” ha attualizzato il  concetto di imperativo categorico, utile nel gestire rapporti con i figli: in buona sostanza è la versione 2.0 di “si fa così perchè lo dico io”. Magari antidemocratico e probabilmente foriero di turbe in età matura, ma  è dimostrato e dimostrabile che i concetti – soprattutto in situazioni di emergenza e tensione – vengono trasferiti meglio con  poche parole molto chiare piuttosto che con tanti discorsi. Solo Garibaldi con “Obbedisco” era stato altrettanto chiaro, con meno parole e senza nemmeno dire “cazzo”.

Viggo Mortensen – le madame lo amano nel  fantasy. Ma va benissimo anche in versione  mafioso russo, soprattutto se in coppia con Vincet Cassel.

Stefano Accorsi – anni fa ci ha spiegato che “du gust is megl che uan” nello spot Maxibon e ora ci delizia con quel “voilà” da brivido caldo nello spot Peugeot. I responsabili marketing delle due aziende la sanno veramente lunga su come agganciare il  nostro target.

Bob Kennedy – perchè i due fratelli vanno in coppia e nella prima parte ne ho citato solo uno.

Ligabue – ha fatto riscoprire alle madame i concerti negli stadi. Ci si va con la scusa di accompagnare le figlie – che non ne hanno alcun bisogno – e si ritorna a casa  in uno stato di perniciosa esaltazione che si risolve il giorno dopo nell’acquisto del CD da tenere in macchina e da alternare a quello del concerto di Zucchero all’Avana.

Per ora è tutto, in attesa del  prossimo uomo che dalla TV di casa, dallo schermo del cinema, da una canzone alla radio ci saprà fornire ispirazione, magari  per un calendario del 2015  da appendere in cucina e su cui segnare le lezioni di yoga e il ritiro in tintoria.

Tags from the story
Join the Conversation

9 Comments

  1. says: La luisa

    Du post is megl che one! Peró a me ci vorranno ancora un paio di anni per perdonare a George Monument Men. Segnalo – a proposito di Brividi caldi – una grave lacuna: William Hurt

  2. says: Dicci

    A me George Clooney non è MAI piaciuto e non perdonerò “Monuments men”Se vogliamo rimanere in tema di attori molto meglio Robert Redford nella “Stangata” o Richard Gere in “Ufficiale e gentiluomo”.Viggo in versione mafioso russo tenetevelo pure io voglio Aragorn.

Leave a comment
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.