Che estate è stata?

E allora, come è stata la tua estate, creatura mitologica metà donna e metà lettino su cui ti sei “spalmata” alla ricerca di un’ abbronzatura uniforme, nonostante l’ondivago e stentato sole di questo agosto atipico?

E la tua, vacanziera in transito senza soluzione di continuità tra la Sardegna delle barche e la Matera dei Sassi, che hai incrociato le tue rotte con quelle di figli disseminati in almeno tre lidi e due continenti?

E quella che hai vissuto tu, instancabile PR da stabilimento, che hai vagabondato da un gruppo all’altro, da un ombrellone all’altro, con gli uni facendo il bagno, mangiando un insalata con gli altri, a tutti facendo e da tutti raccogliendo confidenze?

Oppure la tua, bella della spiaggia, che mentre condividevi la stessa sabbia con la miss dell’estate passata e la miss dell’estate futura, hai dispensato glamour e raccolto invidie per la tua capacità di combattere la fugacità del tempo e la caducità delle tette?

E la tua, manager workaholic in crisi di astinenza che per non perdere l’abitudine – deposto il Sole 24 ore – hai preparato un perfetto business plan per ragazzini di dieci anni che facevano il mercatino con i braccialetti di elastici colorati?

E cosa ne dici tu, onnivora consumatrice di quotidiani, libri e riviste, testarda risolutrice di quesiti enigmistici, di questa estate  che ti ha offerto abbastanza ombra per favorire le tue solitarie letture?

E tu, sistematica frequentatrice di bar alla moda della Versilia alla ricerca dell’aperitivo perfetto?

O tu, che per contrasto a ritmi di lavoro incasinati ai limiti del delirio, hai passato tre settimane di espiazione nel casale in campagna, alternando la rilettura dei classici russi alla produzione di quantità industriali di marmellata di pesche?

E cosa potrai raccontare tu, bella signora bionda, di quella sera in cui il bagnino Salvatore da Salerno ti ha invitata a ballare, scatenandoti l’improvviso desiderio di iscriverti a una scuola di ballo appena rientrata in città?

Oppure tu, con un figlio con materie da recuperare, che hai ripetuto incessantemente  il mantra “hai studiato?/devi studiare”  per un intero mese, ben conscia del fatto che era l’ultima cosa che passava per la testa al genio incompreso, più interessato al beachvolley che alla fisica?

E anche tu, viaggiatrice reduce dal tour del Vietnam che, quando hai capito la mole di lavoro che ti stava aspettando sulla scrivania, hai immediatamente pensato che volevi tornare indietro, nella giungla quella vera?

E cosa ci racconterai tu, che dopo una settimana di tempo infame in montagna hai preso su il fidanzato e lo hai trascinato al mare perchè è vero che la camminata-in-montagna-noi-due-soli è tanto romantica, ma a una certa età troppa pioggia non fa bene alla salute?

O infine tu, che hai postato su FB le foto da famiglia Barilla in vacanza – in barca, alle terme o in spiaggia – perchè questa potrebbe essere l’ultima estate in cui i tuoi figli ti dedicano il piacere di un’intera settimana insieme?

Comunque,  qualunque sia stata la vacanza da madama che avete fatto, se siete già tornate in città o state ancora godendovi questi sgoccioli d’estate, ricordatevi che tra poco inizierà il momento dei Buoni Propositi (BP), ovvero la solenne promessa a noi stesse di fare tutte quelle cose  che – dal punto di vista fisico, lavorativo, sentimentale, familiare o semplicemente voluttuario – ci renderanno migliori o ci aiuteranno a illuderci di esserlo.

E allora iniziate a fare la lista di diete, corsi, fioretti e chi più ne ha più ne metta: che l’estate stia finendo è un dato di fatto, non solo una citazione dai Righeira.

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