L’ultimo cioccolatino

Sono per la rivalutazione dell’ Epifania.

Una festività un po’ defilata, understated, da gourmet. Se vogliamo un po’ nannimorettiana: mi si nota di più se festeggio insieme a tutti o se lo faccio quando si sono estinti anche i postumi della sbronza di Capodanno?

Spartiacque tra le vetrine illuminate a festa e i primi cartelli dei saldi da -30/50/70,  confine tra gli eccessi gastronomici e la dieta del minestrone l’ Epifania ha un suo fascino discreto, appena appena venato dal kitsch della Lotteria Italia e dalla speranza che il biglietto che la nonna ci ha regalato a Natale sia quello baciato dalla fortuna.

C’è ancora spazio per un ultimo regalo inaspettato: il pensiero per l’amica che non siamo riuscite a incontrare prima del 25 Dicembre, l’oggetto comprato d’impulso che abbiamo deciso di regalare a chi non  lo immagina, il dono di recupero, per chi, presentandosi con un pacchetto, ci aveva colto di sorpresa a mani vuote, il souvenir acquistato durante le vacanze, perché mentre eravamo via pensavamo agli amici.

La Befana verrà pure di notte e con le scarpe rotte, ma ci sono anche i Re Magi, i tre signori che arrivano da lontano portando doni preziosi e originali (dove si comprerà mai la Mirra? Al reparto design della Rinascente? Da Eataly?).

Gaspare, Melchiorre e Baldassare: il dettaglio etno-chic in mezzo alle galline ruspanti e alle pecorelle che brucano il muschio sulle rive  del laghetto fatto con lo specchio. Loro arrivano dondolando sui cammelli e seguendo una stella: altro che renne, slitte e jingle bells!

Nella diatriba infinita e mai risolta tra pandoro e panettone, il carbone si distingue per la sua modestia e utilità. Niente lustrini, canditi, zucchero a velo e mastri pasticceri: magari sporca un po’ ma se si ha una stufa può rivelarsi utile. Anche se, per essere al passo con i tempi sarebbe meglio trovare una fonte di calore più ecosostenibile (bruciare la Mirra?).

I negozianti in vena di spiritosaggini fanno gli auguri a tutte le signore, che abbozzano e ringraziano, consapevoli che la prossima volta che accadrà sarà l’otto marzo. Ma anche questo fa parte delle tradizioni, come i WhatsApp sui raduni con scope inviati dalle amiche.

Rivalutiamola, questa benedetta Epifania: riempiamo una calza di caramelle Rossana, cri-cri e torroncini che hanno il sapore di quando eravamo ragazzine e appendiamola vicino al tavolo della colazione, per un’ultima mattina “a sorpresa” prima di tornare alla quotidianità degli obblighi.

Sarà anche vero che tutte le feste se le porta via, ma il 6 Gennaio ha il gusto prezioso dell’ultimo cioccolatino rimasto nella scatola: un peccato non approfittarne…

Tags from the story
, , , ,

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.