#RestiamoVanitose

Per chi stesse cominciando a chiedersi in che giorno sta vivendo, siamo a mercoledì. Il terzo mercoledì in casa.

Queste cronache della quarantena sono alla quinta puntata: di questo passo andrò presto a sostituire Beautiful, che soltanto la pandemia è riuscita a interrompere. Fortunatamente per il mio amico Carlo e per tutti gli altri fan di Ridge e Brooke, in Italia abbiamo ancora qualche puntata di scorta.

Se i cani sono stufi di essere portati a fare i loro bisogni a ogni piè sospinto anche i gatti cominciano a dare segni di insofferenza. I primi giorni la mia gatta, felice di avermi a sua disposizione si accozzava sul divano a farsi coccolare; adesso comincia a tenere le distanze, seccata dell’invasione. Per vendicarsi l’altra sera, durante l’aperitivo serale in chat, ha infilato il muso nella ciotola di taralli sul tavolino. Un’intera confezione buttata. Erano gli ultimi di scorta e se il Tarallificio Santa Rita di Torino non fa consegne a domicilio quando esco ne compro quattro pacchi per recuperare: ognuno ha le sue fisse e per me i taralli buoni sono il mio comfort food.

Lavorare si lavora, o comunque si cerca di risolvere problemi in modo smart (e proporrei, dato il tono mesto degli scambi di mail in questi giorni, di smettere di usare l’aggettivo “smart” che come “glam” fa parte di quelle parole che sembrano diventate lontane e inutili)

Il disordine sulla scrivania è andato piano piano scomparendo. I fascicoli sono stati archiviati, i fogli inutili buttati, le liste delle cose da fare tutte spuntate.

Si resta in attesa di nuove disposizioni, di capire cosa succederà e cosa dovremo e soprattutto potremo fare. Nei piccoli momenti di sconforto (piccoli, ma ci sono) si telefona all’amica, si parla con le piante del balcone, si pulisce per l’ennesima volta il tavolino del salotto mischiando qualche lacrima all’alcol.

Ci rendiamo conto che la soglia della commozione si sta abbassando: siamo diventate empatiche con il mondo intero. Persino con gli inglesi, ma non ancora con Trump (e forse non lo saremo mai).

La privacy è andata a farsi benedire. Non per via del sistema cinese o di quello coreano di tracciamento dei contagiati ma del fatto che ormai si ricevono videochiamate tutti i momenti ed è meglio essere sempre presentabili. Il che non è un male perché ci tiene lontane dallo svacco in pigiama. Per esempio, oggi ho messo le sneakers nuove, comprate giusto una settimana prima del lockdown e mai indossate.

Nessuno vedrà i miei piedi su Skype ma è un piccolo gesto di cura che mi conforta. Purtroppo il rossetto di cui ho parlato solo poche settimane fa (QUI IL LINK) è diventato inutile sotto la mascherina ma il filo di trucco sugli occhi non lo si deve abbandonare.

Il mantra di oggi è: #RestiamoVanitose

(5.continua)

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