Youth. La giovinezza

Di sicuro Paolo Sorrentino non aveva in mente una signora torinese di mezza età quando pensava il soggetto del film presentato a Cannes.

Di sicuro voleva farci vedere quanta giovinezza c’è ancora dentro la vecchiaia (la lapidaria definizione è dellaLuisa che, tra tante qualità ha anche una grandissima capacità di analisi e sintesi applicata al cinema), di sicuro desiderava raccontarci di  menti vivaci dentro corpi anziani riuniti in un Hotel sulle Alpi svizzere,  di sicuro pensava alla bravura di  Michael Caine, Harvey Keitel e Jane Fonda.

Epperò mai nessun film fu più adatto a fare da occasione e sfondo al comico peregrinare nel centro di Torino di una Madama che si è ritrovata alla fine nel cinema sbagliato con le persone quasi giuste, mentre altre la stavano aspettando in un’altra sala, per aver fatto eccessivo affidamento sulla propria memoria e aver ingarbugliato ancora di più le cose per colpa dei soliti cellulari spenti o dimenticati a casa.

A parte il fatto che – a prescindere dall‘età anagrafica e dalla svampitezza del soggetto – se danno lo stesso film in due sale è anche abbastanza idiota riuscire a convincersi che l’appuntamento è davanti a un terzo cinema, credo sia giunto il momento di cominciare a considerare il fatto che stiamo – intendo noi signore di vent’anni più giovani di Jane Fonda – pericolosamente avvicinandoci all’età in cui il ritardo ad un appuntamento  non scatena più l’incazzatura in quelli che ci aspettano ma fa partire la preoccupazione e le conseguenti telefonate a familiari e amici. Fortunatamente la catena si è fermata un attimo prima di chiamare il pronto soccorso, ma mi sono sentita molto in colpa con chi si era preoccupato per me, oltre ad aver avuto una botta di sconforto che il film – che offre una visione tutto sommato a mio giudizio positiva – non è riuscito a cancellare del tutto.

Naturalmente è stato un caso. Naturalmente.
E per dimostrarlo stasera vado a vedere il film di Moretti dopo aver verificato accuratamente in quale cinema mi hanno dato appuntamento e a scanso di equivoci prometto che terrò il cellulare acceso fino allo spegnimento delle luci in sala.

P.S. Ma ci sono solo film sui vecchi o siamo noi che proprio ce li andiamo a cercare? La prossima settimana mi sa che vado a vedere Mad Max con Chalize Theron, così mi viene un altro tipo di paturnia.

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